Liberticida era il fascismo!

10.07.2017

Parma, 4.5.1944

Cari compagni,

ora tocca a noi.

Andiamo a raggiungere gli altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la gloria d'Italia.

Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l'idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella.

Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuole fare più vittime possibile. 

Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care.

La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio.

Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà.


Cara mamma e cari tutti,

purtroppo il Destino ha scelto me ed altri disgraziati per sfogare la rabbia fascista. Non preoccupatevi tanto e rassegnatevi al più presto della mia perdita.

Io sono calmo.

Vostro

Giordano



Ecco, ho voluto riportare qui due lettere, scritte da Giordano Cavestro, nato a Parma il 30 novembre 1925. Giordano diede vita nel 1940 ad un bollettino antifascista, venne poi catturato nel corso di un rastrellamento operato da tedeschi e fascisti, condannato a morte, graziato, trattenuto come ostaggio e, alla fine, fucilato nei pressi di Bardi (PR) per rappresaglia, il 4 maggio del 1944. A aveva 18 anni, era uno studente di scuola media.

Capite che cosa vuol dire "liberticida"? I regimi nazifascisti erano liberticidi. Il fascismo, il nazismo, non sono semplici idee, non sono solo opinioni politiche: sono fatti concreti, sono storia vissuta. Sono crimini che portano con sé morti, guerre, devastazioni. Fucilazioni, impiccagioni, campi di concentramento, camere a gas, forni crematori. Sono CRIMINI. Non sono idee.

Ecco perché dire che la proposta di legge in dicussione in questi giorni alla Camera dei Deputati è "liberticida" è un fatto grave, gravissimo. Non esiste la libertà di commettere un crimine, e non esiste la libertà di propagandarlo. È molto semplice, è molto logico, è categoricamente giusto approvare quella legge.

Poi sono d'accordo con chi dice che una legge non potrà mai sconfiggere i nostalgici, annullarli, annichilirli: è vero, è così. Ma una legge non può nemmeno cancellare dalla faccia della terra gli assassini, eppure l'omicidio è reato; una legge non può azzerare i furti nelle abitazioni, eppure il furto è reato.

Una legge non potrà mai combattere fino in fondo un male, un crimine: la cultura, l'istruzione, la scuola, le altre strutture sociali come la parrocchia e la comunità possono aiutare; forse nessuna di queste soluzioni sarà definitiva. Questo, però, non toglie che una legge serva e sia giusto approvarla: la scuola, la cultura e l'istruzione, infatti, passano anche per la legge. La legge è cultura, la legge è argomento di insegnamento nelle scuole, la legge è tema di riflessione per la società in cui viviamo. 

Allora chiediamo a gran voce al Parlamento di approvare in fretta questa legge, chidiamo di farlo con i voti di chi ci sta: i voti di chi dice che punire un crimine è "liberticidio" non devono essere né chiesti né accettati. Loro, delle posizioni che esprimono, ne dovranno rispondere davanti ai loro elettori. E noi dovremo risponderne davanti ai nostri. Noi potremo ancora guardarci allo specchio; loro, forse, se la dignità è ancora un valore, dovranno abbassare la testa ogni volta che vedranno la loro immagine riflessa in qualche posto.

A presto,

Saverio 


P.S.: suggerirei a qualcuno di evitare di continuare a dire che i grillini sono "moderati di centro", perché non mi pare proprio che siano né moderati né di centro. Sono estermisti, e sono di destra. Lo stanno dimostrando anche molto bene.

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